Il fondale di Civitavecchia rivela tesori millenari

da | 2 Ago 2023 | Storia

Nel fondale di Civitavecchia si cela segreti affascinanti e, grazie all’impegno instancabile dei nostri studiosi, alcuni di essi sono tornati finalmente alla luce.

Un’incredibile scoperta ha stupito tutti pochi giorni fa.

Esploriamo insieme questa eccezionale rivelazione.

 

Un antico relitto romano rinvenuto a Civitavecchia

Roma è da sempre rinomata per custodire tesori millenari, e i suoi dintorni nascondono anch’essi gioielli di inestimabile valore pronti a essere scoperti.

E così è avvenuto a Civitavecchia, il cui porto è uno dei più importanti d’Italia e il secondo scalo europeo per il numero di passeggeri transitanti ogni anno.

Proprio nelle profondità del mare di questa località è stato individuato un relitto affondato a circa 160 metri di profondità.

Questa straordinaria scoperta è stata possibile grazie a all’attività investigativa della Sezione Archeologia in collaborazione con la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto.

 

Un’affascinante testimonianza di un’epoca lontana

Il relitto è stato identificato come un’antica nave oneraria romana, risalente al II-I secolo a.C.

Il carico prezioso di centinaia di anfore romane di tipo “Dressel 1 B”, molte delle quali ancora intatte, è stato ritrovato in un giacimento con una larghezza di dodici metri e una lunghezza di diciassette metri.

Questa scoperta è una testimonianza autentica di un naufragio di una nave romana che affrontava le insidie del mare mentre si dirigeva verso la costa.

 

Il processo di scoperta

Questa eccezionale scoperta è stata possibile grazie all’utilizzo delle avanzate attrezzature.

In particolare, è stato impiegato il sistema ROV (Remotely Operated Vehicle), dotato di sonar ed ecoscandaglio, insieme alla modernissima motovedetta d’altura classe N 802 Frau, che ha consentito di effettuare la scoperta e di mappare in dettaglio il sito archeologico sommerso.

 

La salvaguardia del patrimonio culturale

Oltre allo scheletro della nave, sono stati individuati due ceppi d’ancora romani in metallo nelle immediate vicinanze del relitto.

La Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di Taranto, previa autorizzazione della competente Autorità Giudiziaria, ha intrapreso le procedure necessarie per catalogare e preservare questa straordinaria area archeologica sommersa, individuata dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.

 

Il mistero del relitto romano

Dalle prime analisi, il relitto sembrerebbe essere un’imbarcazione adibita a scopi commerciali con una lunghezza di oltre 20 metri.

Presenta una struttura semplice, a fondo unico, con uno scafo tondeggiante e robusto, su cui riposano le centinaia di anfore scoperte.

Probabilmente proveniva dalla Spagna e trasportava un carico di olive, olio, vino, pesche e fichi.

Fa parte della flotta dell’annona dell’antica Roma, che comprendeva numerose navi onerarie impiegate principalmente per il trasporto di grano dall’Egitto e dalla Spagna.

L’incredibile scoperta nel fondale di Civitavecchia continua a svelare dettagli preziosi sulla vita e sulle rotte commerciali dell’antichità, lasciando il mondo stupefatto di fronte a un patrimonio culturale tanto affascinante quanto misterioso.

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Autore: Zagato Barbara

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