
La Gioconda di Leonardo da Vinci, recentemente, un team internazionale di esperti ha rivelato un nuovo e affascinante segreto nascosto in questo capolavoro.
Questo enigmatico ritratto ha stuzzicato la curiosità di generazioni di spettatori e, grazie a una sofisticata analisi, possiamo scoprire i suoi segreti.
Una nuova prospettiva sulla Gioconda di Leonardo
Conosciuta anche come Mona Lisa, è una delle opere d’arte più celebri e misteriose della storia.
Dall’espressione enigmatica dell’eroina alle complesse architetture nascoste nell’opera, ogni aspetto cattura l’attenzione degli spettatori e degli studiosi.
Questo quadro è stato oggetto di innumerevoli discussioni riguardo alle tecniche e ai materiali utilizzati da Leonardo da Vinci per realizzarlo.
Tuttavia, un recente studio pubblicato sul Journal of the American Chemical Society sembra aver risolto l’enigma.
Gli esperti hanno utilizzato sofisticate tecniche, tra cui la diffrazione dei raggi X ad alta risoluzione e la spettroscopia infrarossa in trasformata micro-Fourier, per analizzare un minuscolo frammento di pittura prelevato dal bordo superiore destro del dipinto.
Questo permette loro di ottenere una visione dettagliata della composizione chimica del campione.
Il Segreto Svelato della Gioconda: Un Composto Chimico Raro
La scoperta più sorprendente è che Leonardo da Vinci avrebbe utilizzato un composto chimico estremamente raro per dipingere lo sfondo della Gioconda.
Questo composto sarebbe stato responsabile della luminosità e dell’unicità di uno dei capolavori più iconici della storia dell’arte.
Gli esperti hanno identificato la presenza di una “miscela singolare di olio fortemente saponificato con un alto contenuto di piombo e un pigmento bianco di piombo impoverito di cerussite”.
Questa composizione chimica è significativamente diversa da quella utilizzata in altre opere di Leonardo e dai suoi contemporanei.
La presenza di plumbonacrite, un raro composto stabile che si trova solo in un ambiente alcalino, ha svelato che Leonardo avrebbe tentato di preparare una vernice densa per rivestire il pannello di legno su cui è stata realizzata la Gioconda.
Questa vernice sarebbe stata ottenuta trattando l’olio con un alto carico di ossido di piombo II, conferendo al dipinto un aspetto dorato e brillante.
Questa scoperta conferma l’ipotesi che Leonardo amasse sperimentare diverse miscele di vernici per le sue opere d’arte.
Il suo approccio innovativo alla pittura ha anticipato di secoli quello di artisti successivi, come Rembrandt e altri del XIX secolo.
Non è da escludere che la ricetta segreta di Leonardo sia stata tramandata tra gli artisti nel corso dei secoli.
Victor Gonzalez, uno degli autori dello studio, ritiene che questa scoperta dimostri quanto Leonardo fosse un innovatore nella pittura, anticipando i tempi con il suo approccio scientifico e moderno all’arte.
Il genio italiano, con la sua curiosità e creatività, continua a stupirci anche secoli dopo la sua scomparsa.